da un’idea di: Olivia Giovannini, Marina Giardina, Luca Serra x ReteDanzaContempoLigure
LOVE/UNLOVE è:
>Un format artistico e sperimentale in cui arte, musica e festa si mischiano senza soluzione di continuità
>Uno spazio di esplorazione per gli artisti coinvolti
>Un contenitore di possibilità in progress il cui tema è l’amare nelle sue varie declinazioni
Love/Unlove ha una domanda come origine: esiste la possibilità di non creare un pubblico in un tempo/luogo denominato come performativo? L’idea che lo spettatore cessi di essere tale per diventare “inconsapevolmente” parte di una performance ha portato ad interrogarci sul come, e se, sia possibile innescare azioni artistiche in cui non ci sia qualcosa da guardare ma da vivere insieme, senza spazi predefiniti o nominati.
Il contesto dell’esperimento è quello della festa: musica live, suoni elettronici, visual, luci, un club, la notte. Il tema di riferimento è l’amare in quanto impulso che, nelle sue infinite differenze, appartiene a tutti. Il focus del format è la coabitazione orizzontale tra persone e performer: il cercare di annullare la distanza tra chi fa e chi riceve trasforma gli occhi del pubblico in qualcosa di più simile ad un corpo che ad uno sguardo esterno.
Il progetto è iniziato nel maggio 2014 ed è ancora in corso: un evento notturno, un video, una performance interattiva, un gioco di separazione assoluta con gli spettatori, sono gli oggetti che hanno ruotato, fino ad ora, intorno alla nostra ricerca. Ci sembra che Love/Unlove non abbia una soluzione definitiva ma ponga continuamente degli interrogativi: è possibile far sì che la capacità di presenza di un performer non generi una fascinazione – e, quindi, distanza – ma renda la performance qualcosa di vivo che ingloba tutti? E se tale opportunità si generasse nell’arco di un solo lampo, è possibile che la sapienza del performer stia nell’essere lucido sugli attimi di parità arte/vita e nella capacità di rinunciare all’agire appena ciò diventa “palcoscenico”, anche accettando di collezionare solo frammenti? Tali questioni aprono infiniti campi di gioco poiché, forse, non c’è una risposta ma il continuare a cercarla ci sposta dalle certezze dei nostri desideri artistici e situa la volontà d’indagine alla radice del progetto: <<come occupare due ore di tempo piuttosto che dei metri quadrati di spazio, organizzando una festa in cui tutte le componenti portano alla produzione di forme relazionali?>> [Philippe Parreno, 1995, in Estetica Relazionale di Nicolas Bourriaud].
L’accostamento di linguaggi artistici diversi, altra caratteristica portante del format, pone, infine, ancora una riflessione: si possono miscelare fruitori eterogenei in un flusso senza confini di genere? (chi viene per ballare la musica si ritrova in una performance, chi vuole vedere la danza balla sul dance floor, chi pensava di osservare un’opera d’arte ascolta la musica).
INFO:
FB: Love/Unlove www.facebook.com/lvUNlv
LINK AUTORI:
Olivia Giovannini / www.oliviagiovannini.net
Marina Giardina / https://augenblick4.tumblr.com
Luca Serra / www.vimeo.com/lucaserra
Rete DanzaContempoLigure è un collettivo che riunisce coreografi, danzatori, operatori del mondo della danza contemporanea in Liguria. Attualmente ne fanno parte: Arbalete, Nicoletta Bernardini, Davide Francesca, Marina Giardina, Olivia Giovannini, Koinè Genova, Nicola Marrapodi, Roberta Messa, Cristina Morelli, Stefania Opisso, Piera Pavanello, Francesca Pedullà, Francesca Zaccaria.
Info: www.danzacontempoligure.org
Graphic by Luca Serra
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LOVE/UNLOVE – SPEED LOVE
Articolato in tre serate, Love/Unlove – SPEED LOVE accompagnerà il pubblico in momenti di avvicinamento, incontro e festa – tra video, performance interattiva, danza contemporanea, musica elettronica e dance floor – sulla base di alcune domande: come guardarsi? come conversare? come dichiararsi? come dare un appuntamento?
> Concept: Marina Giardina, Olivia Giovannini, Luca Serra
per ReteDanzaContempoLigure
FB: danzacontempoligure.org www.facebook.com/danzacontempoligure
> Characters styling: Matteo Brizio
FB: Matteo Brizio Studio www.facebook.com/matteo.brizio.studio
> Graphic by Luca Serra
Love/Unlove – SPEED LOVE è all’interno della Rassegna di Danza Internazionale RESISTERE E CREARE
(Fondazione Luzzati -Teatro della Tosse, Genova – 26 novembre/6 dicembre 2015)
Performance:
26/11/015 > LOVE INDOOR
Electronic DJ Set: Emilio Pozzolini
Performer: Marina Giardina, Olivia Giovannini, Nicola Marrapodi
Video shooting: Luca Serra
_Foyer Teatro della Tosse – h. 20 > h. 20,30_
27/11/015 > LOVE OUTDOOR
Performer: Olivia Giovannini, Nicola Marrapodi
Video: Luca Serra
_Esterno Teatro della Tosse – h. 21,45 > h. 22_
28/11/015 > LOVE PARTY
Electronic DJ Set / VINYL SESSION: Andrea Mocce
Visual: Luca Serra
_La Claque in Agorà – h. 23 > h. 02_
26/11/015 > LOVE INDOOR_Foyer Teatro della Tosse, Genova
Photos courtesy of Giulia Ferrando, Sara Spallarossa
giuliaferrando.it
saraspallarossa.it
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27/11/015 > LOVE OUTDOOR_Esterno Teatro della Tosse, Genova
Photos courtesy of Giulia Ferrando
giuliaferrando.it
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Outdoor video shooting photo gallery
Photos courtesy of Sara Spallarossa
saraspallarossa.it
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Video editing by Luca Serra
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LOVE/UNLOVE – Limits
[electronic showcase]
Un tempo, le coppie di amanti prima di separarsi cercavano una stella, su cui i loro sguardi la sera potessero incontrarsi. Che cosa dobbiamo cercare noi? «Il cielo almeno non possono dividerlo» disse Manfred beffardo. Il cielo? Tutta questa cupola di speranza e di anelito, di amore e di tristezza? «Sì invece» disse lei piano. «Il cielo è sempre il primo a essere diviso»
Christa Wolf – Il cielo diviso (They divided the sky)
Concept: Luca Serra, Marina Giardina, Olivia Giovannini x ReteDanzaContempoLigure
Dj Set: Emilio Pozzolini
Video: Luca Serra
Performance: Marina Giardina, Olivia Giovannini, Francesco Napoli, Francesco Marilungo, Francesca Zaccaria, Fabio Poggi, Nicoletta Vaccamorta, Simona Cova
Live calligraphy: Francesca Biasetton
Visual art: Cristiano Baricelli, Alex Raso
Neon light: Maya Zignone
Characters styling: Matteo Brizio Studio
Graphic by: Luca Serra
German translation: Simi Herz
P. R.: Stefania Opisso x ReteDanzaContempoLigure
Anteprima video a cura di Luca Serra: vimeo.com/122962879
Una serata di musica elettronica. Installazioni e performance. Parole da scrivere, lettere da leggere, messaggi da ricevere.
La divisione e il limite imposti a chi viveva l’esperienza dell’amore nella Germania divisa dal Muro di Berlino, una topografia sentimentale per indagare il concetto di separazione.
Tra le lettere scambiate dagli amanti separati dal Muro e il romanzo di Christa Wolf Il cielo diviso, si muove LOVE/UNLOVE – Limits, serata al cui interno differenti linguaggi (musicale, installativo, video, performativo/teatrale) si confrontano con l’idea di separazione: come la divisione causata dal Muro rese necessario lo scambio incessante di lettere tra gli innamorati, così ogni artista sceglierà un modo di reagire al tema del limite.
LOVE/UNLOVE – Limits non si pone come un percorso storico/politico, ma sceglie di rappresentare simbolicamente la divisione e il limite imposti a chi viveva l’esperienza dell’amore nella Germania del Muro di Berlino.
Lungo più di 150 chilometri, il Mauer fu costruito nel 1961 dalla Repubblica democratica tedesca (Ddr); 106 kilometri di Muro, diventati nel corso del tempo 166, per 3 metri e 60 di altezza e 1 metro e mezzo di spessore, che segneranno indelebilmente la vita politica, sociale, culturale ed emotiva dei berlinesi e dell’Europa intera. Il 13 Agosto del 1961, con la costruzione del Muro, l’intera popolazione si trovò improvvisamente a vivere in una città tagliata in due da un confine di Stato vigilato e protetto con le armi. Separati da motivi politici, anche agli innamorati era vietato ogni tipo di contatto: molti cercavano di assopire la lontananza attraverso le lettere e i telegrammi, unica forma di comunicazione consentita. Parte di questa corrispondenza è conservata al Tränenpalast, a pochi metri dalla stazione di Friedrichstrasse, che dal 1962 al 1989 costituì uno dei pochi punti di transito tra la Berlino Ovest e la Berlino Est. Il Palazzo delle lacrime (questa la traduzione letterale del suo nome) è il luogo in cui avvenivano i controlli di sicurezza, per quattro decenni teatro di struggenti addii, fughe sventate e dolorose separazioni. L’edificio ospita ora un piccolo museo che racconta la burocrazia, le norme di sicurezza e alcune delle storie personali che hanno animato il palazzo. Info: www.hdg.de
Le storie degli amanti separati dal Muro vengono ricordate dalle vicenda della coppia del famoso romanzo di Christa Wolf Der geteilte Himmel (They divided the sky – Il cielo diviso) pubblicato nella Germania dell’Est nel 1963, proprio all’indomani della costruzione del Muro di Berlino e diventato, anche grazie al film omonimo di Konrad Wolf, una delle opere letterarie più discusse del paese. Il titolo del libro prende spunto dal commovente passaggio che racconta la separazione dei due a Berlino Ovest, momento in cui l’uomo commenta con amara ironia la divisione della coppia e della Germania intera, dicendo che almeno il cielo non potrà mai essere diviso in due parti. Lei lo contraddice proprio su questo punto, affermando tristemente che Il cielo è sempre il primo a essere diviso.
Link artisti:
Olivia Giovannini / www.oliviagiovannini.net
Marina Giardina, Nicoletta Vaccamorta / www.compagniafilo.it
Luca Serra / www.vimeo.com/lucaserra
Emilio Pozzolini / soundcloud.com/uptheroyals / vimeo.com/cabotronium
Francesca Biasetton / www.biasetton.com
Cristiano Baricelli / www.cristianobaricelli.it
Alex Raso / www.alexraso.com
Matteo Brizio / www.facebook.com/matteo.brizio.studio
Fabio Poggi, Marina Giardina / http://augenblick4.tumblr.com
Performance:
> 27 marzo 015 – La Claque in Agorà – Genova
Press:
>>Danza, video e installazioni. Così l’amore non ha più limiti in Il Secolo XIX – 25 marzo 015 – di Claudio Cabona
>>Amori divisi dal Muro. La Claque è Berlino per una notte in Mentelocale.it – 26 marzo 015 – di Elvira Bonfanti
Ritorna Love/Unlove, il progetto di Luca Serra, Marina Giardina e Olivia Giovannini del collettivo ReteDanzaContempoLigure. Dopo il debutto nel maggio scorso con cui avevano dimostrato che meticciare linguaggi come la performance, la musica elettronica della club culture e danza contemporanea non è solo possibile ma apre sempre nuove possibilità di sperimentare. Come è accaduto a settembre con Love/Unlove – Fragments, un attraversamento, con un forte coinvolgimento del pubblico, dei Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, venerdì 27 marzo, dalle 22 alle 2 del mattino, alla Claque in Agorà, presenteranno Love/Unlove – Limits [electronic showcase], un’altra edizione del contest che questa volta indaga l’idea della separazione.
A partire da Il cielo diviso, il celebre romanzo di Christa Wolf che racconta la storia di una coppia di giovani innamorati separati dalla divisione tra Germania Est e Ovest (che vive al proprio interno le tensioni e le incertezze tra modelli di vita alternativi) e dalle lettere scambiate dagli innamorati separati dal Muro di Berlino, prenderà forma una topografia sentimentale per indagare il concetto di separazione.
«La costruzione del Muro nell’agosto del 1961 ha diviso in due la città costringendo i berlinesi a cercare con ogni mezzo possibile di non interrompere la comunicazione con chi era rimasto al di là, e la scrittura fu uno strumento straordinario», spiega Olivia Giovannini. Questi quasi quarant’anni di corrispondenza tra le due Germanie, oggi sono conservati nel museo che è stato realizzato all’interno del Tränenpalast (Palazzo delle lacrime), il padiglione per il disbrigo delle formalità di confine alla stazione della S-Bahn di Friedrichstrasse, uno dei pochi punti di transito tra Berlino Ovest e Berlino Est. Era il luogo dove avvenivano rigidi controlli di sicurezza ed invadenti perquisizioni, e che fu teatro struggenti addii, fughe sventate e dolorose separazioni. Perché, fino alla caduta del Muro, chi viveva nella zona Est non poteva varcare quel confine. Tra le molte lettere conservate insieme agli arredi originali, agli oggetti, documenti, fotografie che raccontano un lungo pezzo della nostra storia recente, per esplorare il concetto di limite abbiamo scelto quelle sull’amore e da lì ognuno degli artisti sceglierà un modo di reagire al tema del limite: musica elettronica, installazioni, performance, parole da scrivere, lettere da leggere e messaggi da ricevere perché questo nostro lavoro non è un percorso storico/politico ma è la ricerca di una rappresentazione simbolica della divisione imposta a chi viveva l’esperienza dell’amore nella Germania del Muro di Berlino».
In Limits, ancor più che in Fragments emerge la centralità della parola e della scrittura come suggestione iniziale, come parti di un discorso sviluppato ed articolato in molteplici dimensioni performative che rimandano al concetto di limite come non-luogo che, a sua volta, apre ad una serie di possibilità che gli artisti coinvolti esplorano e declinano con strumenti e tonalità anche molto differenti: pur essendo tutti profondamente interessati alla ricerca e alla sperimentazione, ciascuno partecipa alla creazione secondo le proprie specificità di linguaggio e d’esperienza.
«Non c’è una trama ma un flusso di azioni senza soluzione di continuità» continua Giovannini, «che ha luogo in spazi diversi: all’ingresso, a partire dal cortile della Claque, la calligrafa Francesca Biasetton ri-scriverà Christa Wolf su dei pannelli; entrando Fabio Poggi, munito di maschera antigas, proporrà la sua ricostruzione del romanzo della Wolf attraverso la scrittura di biglietti e sollecitando il pubblico a partecipare alla stesura di una lettera collettiva che prosegua la storia; al bar, su uno schermo senz’audio, saranno proiettate immagini di Berlino mentre da uno stereo anni ’80 uscirà la voce di David Bowie; in sala, intorno alle 23, comincerà il dj set di musica elettronica di Emilio Pozzolini che, insieme ai performer, sarà separato dal pubblico da un muro diagonale di plastica trasparente ma rigida, a tratti illuminata da neon, che delimiterà lo spazio fruibile dagli spettatori, sottoponendoli ad un’esperienza del limite, permettendo loro solo d’intravvedere ciò che avverrà al di là del muro».
«L’idea», conclude Giovannini, «è di realizzare una sorta di showcase e di lasciare al pubblico la possibilità di guardare la danza come si assiste ad un concerto in un club in cui si può uscire per andare a fumare una sigaretta o a fare due chiacchiere e rientrare senza alcun problema».
genova.mentelocale.it/63983-genova-amori-divisi-dal-muro-claque-berlino-notte/
Photo courtesy of Sara Spallarossa, Marco Pezzati, Fiorenza Critelli, Emanuela Burlando, Fabrizio Sanepa, Maya Zignone
www.saraspallarossa.it
www.marcopezzati.it
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Photo courtesy of Alessandra Cavalli
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LOVE/UNLOVE – Fragments
liberamente ispirato a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes
Per tutta la durata della vita amorosa, le figure spuntano nella mente del soggetto amoroso senza un qualsiasi ordine, dato che esse dipendono ogni volta da un caso […]. Ogni figura brilla, vibra da sola come un suono avulso da qualsiasi melodia – o si ripete, fino alla nausea, come il motivo d’una musica che aleggia nell’aria […].
R. Barthes
Concept: Luca Serra, Marina Giardina, Olivia Giovannini x ReteDanzaContempoLigure
Dj Set: Emilio Pozzolini / Andrea Mocce
Visual: Luca Serra
Performance: Davide Francesca / Pierpaolo Moi / Nicola Marrapodi, Marina Giardina / Nicoletta Vaccamorta, Olivia Giovannini
Live drawing: Cristiano Baricelli
Outdoor shooting and video editing: Luca Serra
Outfits by: Almanacco
Graphic by: Luca Serra
Anteprima video a cura di Luca Serra: //vimeo.com/107280839
Fragments è un evento interattivo in cui tre performer, un dj, un vj, e un artista visivo creano con il pubblico luoghi di scambio incentrati sui Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes. Come in una grammatica dell’amore le figure analizzate dallo scrittore sono rappresentate dagli artisti attraverso una serie di momenti che prendono spunto dai capitoli che formano il testo. Le pagine del libro vengono trasformate in istruzioni per l’uso che il pubblico riceve per essere coinvolto nelle azioni performative, diventando di volta in volta “attore” o “spettatore”. Sguardo esterno di questi spazi di incontro rimane per tutta la serata “l’innamorato” che, tramite schizzi su cartoncino nero, annota, registra e restituisce le cose che accadono intorno a sé come se fossero suoi episodi interiori.
Come dice Barthes stesso: possiamo chiamare questi frammenti di discorso delle figure. La parola non va intesa nel senso retorico, ma piuttosto nel senso ginnico o coreografico […].
Press:
>>Segui il battito di Love / Unlove in Nottetempo Blog, 6 ottobre 2014 – di Livia Napolitano
Abbraccio, attesa, abbandono, verità, vie d’uscita. I frammenti d’amore di Roland Barthes nella performance Love/Unlove concepita da Luca Serra, Marina Giardina e Olivia Giovannini per ReteDanzaContempoLigure, in scena con Davide Francesca, Cristiano Baricelli, Emilio Pozzolini e Technoir il 2 ottobre per la presentazione della stagione del Teatro della Tosse di Genova. Un riflesso danzante delle varie figure del discorso amoroso di Barthes viste da parte dell’innamorato che parla tra sé e sé in un lungo delirio di fronte all’altro, che non c’è, oppure non parla. Love/Unlove è un format artistico e sperimentale, un evento dove l’arte, la musica, la danza e la festa si mischiano senza soluzione di continuità. Love/Unlove ha debuttato il 17 maggio 014 a La Claque in Agorà – Genova – all’interno di DanzaReTeatro, rassegna a cura di ReteDanzaContempoLigure. La ReteDanzaContempoligure è un collettivo che riunisce coreografi, danzatori, operatori del mondo della danza contemporanea in Liguria.
Il 12 ottobre la performance sarà parte della FaiMarathon di Milano (Galleria Meravigli). INFO: www.faimarathon.it/marathons/155
Le date delle prossime performance saranno rese disponibili su Nottetempoblog e sui vari siti di riferimento. http://nottetempoblog.wordpress.com/2014/10/06/segui-il-battito-di-love-unlove/
Performance:
> 02 ottobre 014 – presentazione stagione teatrale del Teatro della Tosse – Genova
Photo courtesy of Giulia Ferrando, Sara Spallarossa, Luigi Fogliati
giuliaferrando.it
saraspallarossa.it
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> 12 ottobre 014 – all’interno di FAIMARATHON – Galleria Meravigli – Milano
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> 23 agosto 015 – all’interno di Festival TeChe – Fortezza di Castelfranco – Finale Ligure (Sv)
Photo courtesy of Marco Pezzati, Giulia Ferrando
giuliaferrando.it
marcopezzati.it
BACKSTAGE
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ONSTAGE
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Photo courtesy of Sara Spallarossa
saraspallarossa.it
ONSTAGE
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LOVE/UNLOVE – a night of electronic music and performing arts
Amare è donare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole […] dare ciò che si ha è la festa, non l’amore […]
J. Lacan
Concept: Rocco Colonnetta, Marina Giardina, Olivia Giovannini x ReteDanzaContempoLigure
Electronic Performer: Valerio Visconti
Dj Set: Giorgio Gazzo
Visual: Luca Serra
Body Performer: Rocco Colonnetta, Liliana Cortese, Marina Giardina, Olivia Giovannini, Demian Troiano
Live drawing: Cristiano Baricelli
Voice and guitar: Jennifer Villa, Alexandros Finizio (Technoìr)
Outdoor shooting and video editing: Luca Serra
Outfits by: Almanacco, Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse
Masks: Cristina Anelli
Graphic by: Luca Serra
Anteprima video a cura di Luca Serra:
//vimeo.com/90802432
//vimeo.com/94252699
Promo video a cura di Daniele Orlandi:
//vimeo.com/100694793
//vimeo.com/100743889
Cinque performer, due dj, un chitarrista, una cantante, un vj e un artista visivo: undici artisti riuniti in uno dei locali genovesi attualmente più aperti alla sperimentazione, con l’obiettivo di dare vita ad una serata tra performance e clubbing.
Grazie ad una narrazione definita prettamente dall’unione di immagini, corpi e atmosfere sonore, i frequentatori del dance floor entreranno in una storia senza cronologia attraverso l’ironia e la tragicità di alcune tipiche dinamiche dell’amore: la conquista, l’incontro, la solitudine, la vicinanza, la lontananza, il cedere, il concedere, l’abbandono, l’abbandonarsi .
Non esisterà più alcuna differenza tra pubblico e personaggi, tra arte performativa e festa.
Nella sua puntata pilota, LOVE/UNLOVE ha deciso di provare ad essere sostenuto istituendo una campagna di crowdfunding sulla piattaforma web Kapipal, suscitando l’interesse di chi ha creduto nella sperimentazione di un nuovo campo di ricerca artistica.
Performance:
> 17 maggio 014 – La Claque in Agorà – Genova
Press:
>>Raccolta fondi per Love/Unlove in Il Secolo XIX, 19 aprile 014 – di Lucia Compagnino
>>Love/Unlove. Amore da club in Il Secolo XIX, 17 maggio 014 – di Claudio Cabona
>>Love/Unlove: ancora un giorno per sostenere l’amore. Sabato 17 maggio il concept alla Claque in Mentelocale.it, 15 maggio 014
Sabato 17 maggio a La Claque in Agorà , dalle 22 alle 2, Love / Unlove, a night of electronic music and performing arts, un concept ideato per la Rete DanzaContempoLigure da Rocco Colonnetta, Marina Giardina e Olivia Giovannini.
Cinque performer, due dj, un chitarrista, una cantante, due vj e un artista visivo: dodici artisti daranno vita a una serata tra performance e clubbing. Grazie a una narrazione definita prettamente dall’unione di immagini, corpi e atmosfere sonore, i frequentatori del dance floor entreranno in una storia senza cronologia, attraverso l’ironia e la tragicità di alcune tipiche dinamiche relazionali che, nella vita di ognuno, sembrano uniche ma che sono, in realtà, declinazioni comuni dell’archetipo universale dell’amore. Non esisterà più alcuna differenza tra pubblico e personaggi, tra arte performativa e festa.
Gli artisti sono: Valerio Visconti (electronic performer), Giorgio Gazzo (dj set), Luca Serra (visual), Rocco Colonnetta, Liliana Cortese, Marina Giardina, Olivia Giovannini, Demian Troiano (body performer), Cristiano Baricelli (live drawing), Jennifer Villa e Alexandros Finizio dei Technoìr (voice and guitar). Love/Unlove trae spunto dalle infinite declinazioni del tema dell’amore, che coinvolgerà artisti e pubblico in una sorta di happening non predeterminato dove arte, musica e danza, come in una serata di clubbing, si intersecano senza interruzione (Love/Unlove può essere supportato da chiunque lo desideri grazie alla campagna di crowdfunding sulla piattaforma web Kapipal: www.kapipal.com/loveunloveproj).
genova.mentelocale.it/multimedia/video/6220.htm
>>Love/Unlove alla Claque per DANZARETEATRO. Il clubbing verso nuovi orizzonti performativi: ecco l’intervista a Rocco Colonnetta, Marina Giardina e Olivia Giovannini in Aringa Critica, 16 maggio 014 – di Gaia Clotilde Chernetich
aringacritica.wordpress.com/2014/05/16/loveunlove/
anche in Rassegna Stampa Nazionale di Il Tamburo di Katrin
www.iltamburodikattrin.com/rassegna-stampa/2014/rassegna-stampa-12-18-maggio/
>>da Biancaneve al Carlo Felice: un balletto fiabesco e dark in Mentelocale.it – 25 maggio 014 – di Elvira Bonfanti Nell’arco temporale di meno una settimana, per due volte, chiacchierando con amici a teatro, ci siamo trovati a dire: «che bello, sembra proprio di essere in una città europea». La prima è stata sabato scorso a La Claque con Love/Unlove, a night of electronic music and performing arts, il concept ideato per la Rete DanzaContempoLigure da Rocco Colonnetta, Marina Giardina e Olivia Giovannini in cui artisti e pubblico hanno interagito con stupefacente naturalezza creando un magico mood da clubbing di cui chi era presente conserverà senz’altro memoria. La seconda, venerdì sera, in occasione della prima della meravigliosa Biancaneve di Angelin Preljocaj, andata in scena Carlo Felice: davanti all’ingresso principale del teatro su un semplice tappeto da danza, i danzatori del Danse Ensemble Opera Studio del Carlo Felice hanno dato vita a Scrittura per un corpo indefinito di Giovanni Di Cicco, la prima di tre coreografie di venti minuti ciscuna che precederanno le recite di opera e balletto fino al 31 maggio […].
genova.mentelocale.it/58868-genova-biancaneve-al-carlo-felice-balletto-fiabesco-dark/
Photo courtesy of:
Marco Pezzati, Giulia Ferrando, Sara Spallarossa, Luigi Fogliati, Martina Serra
www.marcopezzati.it
//giuliaferrando.it
www.saraspallarossa.it
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LOVE/UNLOVE – Fragments – video proj
Concept: Olivia Giovannini, Luca Serra
Outdoor shooting, video editing, suono: Luca Serra
L’innamorato: Cristiano Baricelli
Gli archetipi amorosi: Olivia Giovannini, Marina Giardina, Liliana Cortese, Rocco Colonnetta, Demian Troiano
Outfits by: Almanacco
Masks: Cristina Anelli
Parte integrante della prima puntata del progetto LOVE/UNLOVE – intitolata A night of electronic music and performing arts – è stata la ricerca di un luogo desertico, quasi fuori dal tempo, in cui fare delle riprese video per la realizzazione del visual dell’evento. Per le riprese in esterno il gruppo di lavoro ha ricreato gli stessi nuclei performativi che avrebbero poi avuto luogo durante la serata con il pubblico e la musica: da uno spazio vuoto e naturale al dancefloor buio e affollato del club. Poichè LOVE/UNLOVE si incentra su dinamiche relazionali universali, nelle immagini video i performer hanno il volto coperto per non significare delle individualità ma essere archetipi universali dell’amore. Il progetto video Fragments nasce accostando queste immagini al famoso testo filosofico di Roland Barthes Fragments d’un discours amoureux (editions du Seuil, Paris, 1977), tema della successiva puntata di LOVE/UNLOVE, intitolata anch’essa Fragments: il montaggio dei frame, mixati in tempo reale per la parte visual degli eventi, ha dato luogo ad un video che si situa come deriva tematica di LOVE/UNLOVE e in cui l’innamorato di Barthes diventa l’osservatore dei suoi stessi episodi del linguaggio interiore rovesciati, dall’interno all’esterno, in figure archetipe rappresentate dalle danze e azioni dei performer. Irripetibile nella sua singolarità, il discorso di un innamorato appartiene solo a lui e a nessun altro ma ognuno di noi può essere questo altro. Usiamo le parole di Barthes stesso, in ordine sparso, per raccontare il progetto video:
La descrizione del discorso amoroso è stata […] sostituita dalla sua simulazione, e a questo discorso è stata restituita la sua persona fondamentale, che è l’io, in modo da mettere in scena non già un’analisi, ma un’enunciazione. Quello che viene proposto è, se si vuole, un ritratto; ma questo ritratto non è psicologico, bensì strutturale: esso presenta una collocazione della parola: la collocazione di qualcuno che parla dentro di sé, amorosamente, di fronte all’altro (l’oggetto amato), il quale invece non parla. […]. Dis-cursus indica, in origine, il correre qua e là, le mosse, […]. In effetti, l’innamorato non smette mai di correre con la mente, di fare nuovi passi […]. Il suo discorso non esiste mai se non attraverso vampate di linguaggio […].
Possiamo chiamare questi frammenti di discorso delle figure. La parola non va intesa nel senso retorico, ma piuttosto nel senso ginnico o coreografico; […] Per tutta la durata della vita amorosa, le figure spuntano nella mente del soggetto amoroso senza un qualsiasi ordine, dato che esse dipendono ogni volta da un caso […]. Ogni figura brilla, vibra da sola come un suono avulso da qualsiasi melodia – o si ripete, fino alla nausea, come il motivo d’una musica che aleggia nell’aria […].
Il principio stesso di questo discorso […] è che le sue figure non possono disporsi; ordinarsi, progredire, concorrere a un fine (sistemazione): tra le varie figure, non ce ne sono di prima e di ultime. Per far capire che qui non si trattava di una storia d’amore (o della storia d’un amore), per scoraggiare la tentazione del senso, era necessario scegliere un ordine assolutamente insignificante.
La figura è delineata nei suoi contorni (come un segno) e memorabile (come un’immagine). Una figura è fondata se almeno una persona può dire: << Com’è vero, tutto ciò! Riconosco questa scena di linguaggio>>. Per certe operazioni della loro arte, i linguisti si giovano di una cosa alquanto vaga: il sentimento linguistico; per formare le figure, bisogna soltanto farsi guidare dal sentimento amoroso.
E’ dunque un innamorato che parla e che dice:
//youtu.be/4f5dgJDVqJs
Photo courtesy of:
Marco Pezzati, Sara Spallarossa, Luigi Fogliati
www.marcopezzati.it
www.saraspallarossa.it
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